Cos’è

Il social housing è un intervento immobiliare che cerca di affrontare in maniera coordinata e organica vari aspetti dell’abitare:

  • accesso ad alloggi di qualità e ad alta efficienza energetica (in locazione o acquisto)
  • utilizzo dello strumento del canone concordato
  • supporto, tramite il gestore sociale, alla costruzione di una comunità di abitanti
  • progettazione di spazi collettivi condivisi e aperti alla città
  • creazione delle condizioni per un impatto positivo sul quartiere
  • pratiche sostenibili per l’abitare
  • gestione del disagio abitativo

Obiettivi

L’obiettivo dei complessi di Social Housing è quello di garantire il benessere abitativo degli inquilini e facilitare la loro integrazione nel territorio e all’interno della comunità stessa degli abitanti.

Tipicamente esistono degli spazi comuni che vengono condivisi dagli abitanti secondo regole che vengono redatte di comune accordo. All’interno di questi spazi, la comunità potrà decidere quali attività realizzare in favore dei membri della comunità stessa o dell’intero quartiere.

Le abitazioni di Social Housing sono una risposta a quelle persone che non possono beneficiare delle “case pubbliche” e che ancora non possono affrontare un affitto a canone di mercato.

Gli inquilini

Gli inquilini vengono selezionati anche in base alla loro propensione ad aderire al progetto sociale e di creazione di comunità, con l’obiettivo di equilibrare le varie categorie in base ai bisogni della comunità: giovani, single, anziani, giovani coppie, coppie con figli ecc.

Il gestore sociale

Particolare importanza riveste il ruolo del gestore sociale che svolge compiti di amministrazione di condominio ma soprattutto forma, cura e gestisce la comunità degli inquilini, cercando di facilitare la convivenza, gestire i possibili conflitti e aiutandoli a gestire in maniera indipendente gli spazi comuni e le attività ludiche.

Il canone concordato

I progetti di Social Housing si caratterizzano anche per l’utilizzo dello strumento del canone concordato (L. n.431/98) che stabilisce il prezzo della locazione. Il contratto di locazione a canone concordato si differenzia dall’affitto a canone libero perché è calmierato: non può superare un tetto massimo stabilito da accordi territoriali tra le principali Organizzazioni dei proprietari e degli inquilini.